È stato introdotto l’obbligo di fatturazione elettronica e l’Agenzia delle Entrate fornirà alle imprese in contabilità semplificata i modelli precompilati per la dichiarazione Iva e per la dichiarazione dei redditi. È facile immaginare quale sarà il risultato: dal momento che moltissimi professionisti e micro imprese non vedono attualmente il commercialista come una risorsa, bensì come un costo, approfitteranno della novità per ridurre tale spesa. Moltissime piccole aziende apprezzeranno la novità, che rappresenta un primo step di riduzione del fatturato. Con l’avvento della digitalizzazione, infatti, si potrebbe credere che sempre più servizi potranno essere svolti in remoto o a distanza, grazie allo sviluppo delle tecnologie informatiche.
In realtà rimarranno in capo ai commercialisti molti dei servizi di cui è impossibile una gestione aziendale autonoma. Il sistema burocratico e fiscale risulta infatti spesso contraddittorio, e spetta al professionista il compito di interpretare i dati per risolvere i problemi al contribuente, garantendo accessi e appoggio totale nello svolgimento della rivoluzione elettronica.
Vi è poi da registrare il cambiamento epocale in atto nel sistema bancario.
Le regole della finanza stanno cambiando in modo talmente repentino da richiedere alle piccole e medie imprese una conoscenza del sistema dei finanziamenti d’azienda che non può essere più trascurata. La compilazione del “bilancio” a fine anno diventerà sempre più insufficiente rispetto al corretto soddisfacimento del fabbisogno finanziario aziendale, che si sposterà su ben altre qualifiche professionali e comportamentali, prima tra tutte la valutazione di flussi di cassa prospettici (UCFs, unlevered cash flows).
Il consulente in grado di fornire ai propri clienti consulenza specialistica in questo ambito, cioè l’adeguata preparazione alla fatturazione elettronica rivolta alle varie componenti del mercato, e nei finanziamenti d’azienda con capitale di rischio, di debito o ibrido, faranno ancor più l’interesse dell’impresa.